Pescara-Ariete compie 84 anni
Ecco una città che nasce capoluogo di Provincia il 31 marzo 1927, a conclusione di quella che fu definita Guerra del Ponte tra Castellamare Adriatico e Pescara. Sotto il segno dell'Ariete, dunque, elemento Fuoco, governato da Marte noto per il coraggio, intraprendenza e bellicosità. Quelità già dimnostrate dall'antica Piscaria, contesa nel Medioevo da Normanni, Aragonesi e D'Avalos.
Quasi intermanete distrutta durante la seconda guerra mondiale a causa delle sue officine-fonderie, della stazione centrale, dell'aeroporto, la città nasce in fretta e disordinatamente. Le guide turistiche la definiscono frizzante, caotica, moderna, tipiche caratteristiche del primo segno zodiacale, lo starter dello zodiaco, che ci regala la primavera e la stagione degli amori.
Quanto alla simbologia dello sport di cui Marte è significatore per eccellenza, la città può vantare la Coppa Acerbo che, fin dalla sua nascita, riscuote notevole successo. Piloti come Ascari e Nuvolari prima, Fangio e Moss in seguito, vetture come Bugatti, Alfa Romeo, Ferrari e Maserati, su uno specialissimo circuito da cui il Nürburgring ha ripreso parecchie curve. Pescara è stata per molto tempo capitale dell'automobilismo internazionale e sede italiana di una prova della Formula 1.
Dopo la ribalta dei Giochi del Mediterraneo, attualmente grazie a sponsor celesti di grosso calibro che fanno dell'Ariete, il favorito degli dei, la città si prepara al meglio per quella che sembra essere la sua naturale vocazione: Città dello Sport 2012.
Evento che sarebbe piaciuto a Gabriele D'Annunzio che si immedesimava con Marte tanto che nel principiare il suo mito personale dichiarò: «sono nato in marzo sotto durocozzante Ariete» e non sotto l'immaginifico Pesci, in cui vide la luce il mattino del 12 marzo 1863 nella casa di Corso Manthoné.
In realtà aveva dato voce a Venere, dea dell'amore, che nel suo cielo di nascitra si posiziona nel segno in cui si identificava, garante di precocità, energia, impulsività e desiderio mai sopito di conquiste.
Rita La Rovere
31 marzo 2011
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