Introduzione astrale
in Il collezionista di emozioni di Stanislao Liberatore, Ianieri Edizioni, Pescara 2010.
Il Cavaliere della Luna
Se un segno zodiacale s’individua con facilità, le valenze astrali si esprimono quasi allo
stato puro nei dettagli fisiognomici e temperamentali, specie se anche l’Ascendente cade
nello stesso segno, come nelle nascite all’alba, o se alcuni pianeti si fanno paladini del
Sole.
Il Cancro, quinto della sequenza zodiacale, sotto la signoria della cangiante Luna, genera un
maschile di gran fascino, dai modi cortesi e ossequiosi, vero e proprio gentiluomo d’altri
tempi. Eccolo inchinarsi lievemente con baciamano alla tedesca, cedervi il passo, mettersi
alla vostra destra, aprire lo sportello dell’auto d’antan, e meraviglia delle meraviglie, spegnere il cellulare in un romantico tête à tête che evoca quella di una celebre fiaba disneyana.
Attente al cerimoniale, la strategia di conquista è già iniziata, comme un roman.
Ecco la fanciulla Cancro, la favorita della Luna, prigioniera dell’incantesimo, mentre
ricama su corredo e cuore le iniziali dell’unico grande amore della sua vita. Sorride ineffabile la misteriosa Scorpione mentre gioca la partita dell’eros solo per essere vinta.
La sirena Pesci scivola nella rete della seduzione tra dolci baci e languide carezze.
Perfino la razionale Capricorno, cuore in inverno, segno opposto al Cancro, lontana mille
miglia dalle premure affettuose, dai vezzeggiativi e dal sogno in una notte di mezza estate,
si ritrova coinvolta in una bellicosa seppur feconda love-story.
Monsieur Cancro protegge e rassicura, suscitando tenerezza e desiderio di protezione:
affabula, ti porta lontano, nel suo esclusivo mondo fantastico sull’Ippogrifo e tu cominci a volare, fuor di metafora, come in un quadro di Chagall (Cancro).
Non sei ancora rientrata dal primo appuntamento ed ecco giungere un insolito sms.
Stupore. Rileggi più volte, sembrerebbe una poesia… È una poesia. Ne seguiranno
altre, nel cuore della notte magari, con serenata al chiaro di luna… Serenata?
Ebbene sì, l’ha inventata lui, il favorito della Luna.
Grafomane. C’è un diario, un romanzo, una silloge di racconti in qualche cassetto.
Solo tu leggerai, solo tu sospirerai, solo tu…
E a un certo punto ti sentirai talmente speciale, una dea capace di suscitare tali
onirismi, delirio di corpi, ossessioni, che non ti sfiora l’idea di come potrebbe essere quando
tutto finirà. Obsolescenza del cuore non della memoria! Il Cancro continuerà ad alimentare
con la collezione di emozioni, la favola bella che un giorno ti illuse e che oggi ti illude, con inevitabile rimpianto…
ASTRALITÀ
Stanislao Liberatore, Sole e Ascendente nel Cancro, possiede una configurazione che
enfatizza punti di forza e vulnerabilità di un‘indole sensibilissima, emotiva, umorale, tipica
trasposizione psicologica dell’elemento Acqua.
La contemporanea presenza di Giove, Fortuna Major, garantisce seduzione della voce e
della parola, reclama “calme, luxe et vulupté” e sponsorizza gratificazioni e riconoscimenti
nell’età matura.
Anche Marte, passione ed eros, è in Cancro, non perfettamente a suo agio, una specie di fiaccola sotto il moggio, dalla memoria fin troppo viva per archiviare definitivamente il
passato. Sedotto dallo scavo interiore, dalla malinconia, con precisione di chirurgo riporta
alla luce dettagli, eco* di ferite dell’anima.
La vicinanza del pianeta all’Ascendente, brand personale di prestanza fisica,
rafforza l’amor di patria tipicamente cancerino orgogliosamente ribadito dal pro patria
contra omnes”.
Se l’analisi astrologica si focalizza sullo scrittore o meglio ancora su “Il Collezionista di
Emozioni “le valenze cancerine s’immillano nel caleidoscopio della memoria emotiva per
alimentare il catalogo dei ricordi, via dalla pazza folla.
Il mood della scrittura è rivelato da Mercurio in Leone, en rougissant, egoico, apollineo,
senza macchia e senza paura grazie al rovello incessante del labor limae che mette al riparo dalla banalità. La parola cesellata in filigrana accoglie l’ambra e ne rivela preziose
inclusioni di agnizione, protagonismo e prestigio com’è nella nobile e appassionata natura
leonina.
LOCI
Luogo natio, tradizioni, terra madre, radici, sogno, fantasia, fiaba, abbraccio, visione
poetica li riverbera, come nel Cancro Proust: il profumo della madeleine e la visione di Deft, svaporano in dissolvenza lungo la costa dei trabocchi e in particolare in quello
del Turchino, nelle scaglie del pan rozzo sulle labbra dell’amata, assorbendone l’antica e
sempre viva malia abruzzese.
EMPATIE
Venere in Gemelli complice di tanti flirt, spesso solo fantasticati, sapiente nel gioco della
seduzione della parola, cercata in mille libri, sempre, viatico del cuore,giovinezza della mente, dello “studente perpetuo” e adorabile Narciso che non conosce l’insidia dell’incresparsi delle onde nel lago del tempo.
La Luna nel sensuale e gourmand Toro, all’insegna di cibo ed eros, convivium et
triclinium,disegna morbidamente l’ideale di partner interiore, molto femminile, catturata da
un gioco di sguardi, complicità venusiane tipiche del secondo segno zodiacale.
Fotografata e catalogata par coeur, se fosse un dolce sarebbe…, se fosse frutta…,
se fosse un fiore sarebbe la Scarpetta di Venere dei nostri boschi, se fosse profumo…
Profumo di donna, di amore, di passione, di tradimento, di peccato…
Vero e proprio” naso” è il naturale talento di chi possiede questa configurazione e
annusa l’amata, riconoscendola, in maniera primordiale e infallibile.
Luna imago mater, madre introiettata, nel segno dell’oralità, della pazienza e della
dolcezza, è nutrimento, abbraccio rassicurante, porto sicuro al quale, con nostalgia, torna il
diletto figlio. “Ah, la cucìne de mamme…”
Eppure nel silenzio degli orti, della stanza dei giochi, della sola beatitudo, questa falce di luna calante accoglie suggestioni di fantasia ed evasione, del pianeta Nettuno ad essa opposta.
Atmosfere di fuga, di altrove, di antiche trame, di un flusso di coscienza quasi
ininterrotto, andare avanti, tornare indietro, perdersi nell’oceano delle emozioni, deriva.
Né manca nel tema astrale del nostro Collezionista un sortilegio cui è difficile sottrarsi:
nella parte più elevata del cielo di nascita (aspirazioni, talenti, personaggi che suscitano
ammirazione) ecco lo Zenit intercettare l’immaginifico Segno dei Pesci, nel grado
zodiacale del Sole del Vate, per incantamento.
Rita La Rovere
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